Di tutte le ville che possiede la famiglia Borghese, una sola offre il fascino inglese, l’eleganza francese e il gusto italiano coniugati nella maniera più felice: la Villa Paolina Bonaparte.
Così la descrive Lady Sydney Morgan, scrittrice inglese in viaggio a Roma nel 1820. Non poteva trovare parole migliori. Villa Bonaparte in effetti, è stata costruita a metà Settecento per volontà del cardinale Silvio Valenti Gonzaga, segretario di Stato di Papa Benedetto XIV, all’interno delle Mura Aureliane, nella Santa Sede. Nel 1816 è stata Paolina Bonaparte, sorella di Napoleone, ad acquistarla e ristrutturarla facendo eseguire decorazioni interne secondo lo stile Impero.
Perché ne parliamo?
Perché questa splendida residenza settecentesca, oggi sede dell’Ambasciata di Francia (è di proprietà francese dal 1950), riaprirà le sue porte al pubblico per delle visite guidate a partire dal 3 gennaio 2023, dopo lavori di restauro e grazie alla decisione Ambasciatrice S.E. Florence Mangin.
Durante la visita è possibile ammirare la cappella con stucchi che risalgono al Settecento così come la sala da pranzo che custodisce opere francesi in parte provenienti dal Museo del Louvre. Si continua poi con la stanza egizia, decorata per volere di Paolina Bonaparte con storie riguardo le campagne militari in Egitto di Napoleone, con il grande salone al piano nobile abbellito con raffinate statue e con un loggiato sempre al piano nobile ornato da un elegante pergolato. Ma non solo. La villa è circondata anche da un grande e lussureggiante giardino.
Il suo ruolo nella storia italiana non è banale. È proprio attraverso il parco di questa residenza, infatti, che le truppe del Regno italiano il 20 settembre 1870 entrarono a Roma durante la cosiddetta “Breccia di Porta Pia”. L’episodio ha sancito l’annessione della città al Regno d’Italia, ma purtroppo, in questa occasione la proprietà ha subito gravi danni.