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Lucio Dalla – Anche se il tempo passa
27 Settembre 2022
La grande mostra-evento dedicata a Lucio Dalla debutta a Roma al Museo dell’Ara Pacis, da domani 22 settembre fino al 6 gennaio 2023, nel decennale della sua scomparsa, per celebrarne il genio umano e musicale.
Un viaggio visivo e sensoriale, un’esperienza immersiva, che trasformerà lo spazio espositivo in una scatola scenica. La Capitale è un’altra importante tappa di un percorso iniziato a Bologna che proseguirà nel 2023, in occasione dell’ottantesimo della nascita, a Napoli, Pesaro, Milano e successivamente all’estero.
Dalla e Roma, una passionale corrispondenza d’amore, anni memorabili per il cantautore.
L’Urbe è luogo dal potere magnetico per la sua poetica visionarietà, è ispiratrice di canzoni scritte tra i vicoli nelle notti dei miracoli, è magico ritrovo dello spirito del cantore. Nel quartiere di Trastevere, in Vicolo del Buco 7, dove abitò fino alla metà degli anni ‘80, campeggia una targa con una strofa de La sera dei miracoli, canzone simbolo del suo legame con la città.
Mi stupisco sempre più del rapporto che c’è tra me e Roma. Una città unica al mondo, un palcoscenico straordinario che unisce tutte le classi sociali, in cui non c’è contrasto, c’è voglia di stare insieme
– aveva dichiarato l’artista.
Roma è stata anche la città complice di incontri memorabili, due su tutti: Federico Fellini e Andy Warhol, con cui gli capitò di giocare a flipper al Notegen in via del Babuino, senza sapere chi fosse. Gigantesco poeta che ha cambiato il corso della canzone d’autore, Dalla ha creato indimenticabili pietre miliari nella storia della musica e vinto numerosi premi, tra cui tre Nastri d’Argento e due David di Donatello. La colonna sonora di Borotalco di Carlo Verdone è stata un punto di svolta nel rapporto tra musica e cinema, soprattutto per l’inserimento di Cara, canzone d’autore che continua ad accompagnare il successo ‘evergreen’ del film. Presente alla conferenza d’apertura anche l’attore romano che racconta l’aneddoto in cui Lucio lo ringrazia solo dopo aver visto il film. Lo ringraziò per il tributo.
La mostra racconta il ruolo di Lucio Dalla nel cruciale passaggio culturale dagli anni Sessanta in poi, la modernità del suo pensiero, l’eclettismo del suo agire. Dalla,
protagonista di una continua ricerca espressiva di sonorità, innovatore e precursore di stili, esponente di spicco del movimento sperimentale, è ancora oggi senza uguali.
Non è certo un’impresa facile raccontare in un’esposizione cinquant’anni di storia.
Tutto nasce da una lunga ricerca di materiali, molti dei quali esposti per la prima volta, che documentano l’intero cammino umano di uno dei più amati artisti italiani. Un cantore di vita e suoni che con graffiante ironia e sguardo poetico ha conquistato il cuore di tutti; non solo musicista ma anche attore, scrittore, regista teatrale, amante dello sport, curioso e appassionato cultore di innumerevoli interessi. Presente all’inaugurazione anche Renzo Arbore, grande amico del cantante che non si stanca di raccontare i tanti aneddoti e passioni che li accomunavano, non ultima l’America e la musica americana su tutte, il Jazz. E poi il clarinetto.
Attraverso un’ampia raccolta di oggetti, documenti, foto, copertine dei dischi, video, abiti di scena, locandine dei film a cui ha partecipato, manifesti, la ricca collezione
di cappelli e berretti, scopriamo l’intimità di Lucio e la potenza della sua musica. Per noi spettatori, anche se il tempo passa, il suo ricordo fa ancora tremare il cuore. Le sue note evocative ci appartengono e restano la colonna sonora della nostra esistenza.
Oltre dieci le sezioni: Famiglia-Infanzia-Amicizie-Inizi musicali, Dalla si racconta, Il clarinetto, Il museo Lucio Dalla, la sua musica, il cinema, il teatro, la televisione, Universo Dalla, Dalla e Roversi, Dalla e Roma; quest’ultima sezione, inedita, è dedicata al rapporto tra il cantante e la Capitale. Il lavoro di ricerca che ha portato a questa mostra culmina nella sezione Universo Dalla che presenta numerose foto di personaggi della cultura, dei più importanti cantanti, dei tantissimi collaboratori che lo hanno accompagnato nel lavoro: un’enciclopedia di oltre 250 persone con cui ha avuto rapporti professionali e di amicizia, molte delle quali lo hanno seguito per tutta la vita.