La capacità di cambiare quando è necessario è il più grande segno di evoluzione. Così la cabina per le fototessere si è evoluta plasmandosi ai tempi senza diventare mai datata (per non dire vetusta) nonostante i suoi 60 anni, come molti oggetti di tanti anni fa sono ormai diventati. 60 anni che compie proprio oggi.
Il 6 aprile 1962 la prima cabina fu installata nella Galleria Alberto Sordi dalla Dedem Automatica di Ariccia.
Può essere definita l’antenato del selfie, con autoscatto per giunta, il meccanismo è quello. Si entra, si imposta lo scatto, si regola lo sgabello in altezza, e si aspetta lo scatto. Fotografia fai-da-te insomma. L’unica differenza è la destinazione dei due scatti. I selfie moderni hanno destinazioni principalmente social, all’epoca quegli scatti servivano per i documenti. Ma non mancava chi si faceva le fototessere come ricordo con gli amici. Per questo la cabina può essere senza dubbio considerata l’antenato del selfie come lo conosciamo oggi. Aveva un’intento aggregativo (si entrava nella cabina anche in 5/6) con l’obiettivo di fissare un momento.
Venne ideata da un imprenditore israeliano, di origine romena, Dan David, e accolta con grande entusiasmo. Nacque con gli scatti in bianco e nero degli anni ’60, diventati a colori negli anni ’80.
La Dedem, azienda madre di questi impianti e rimasta sempre la stessa da 6 decenni, le ha poi rese hi – tech. Infatti, l’azienda non ha rinunciato all’innovazione. Sui principali app store ci sono diverse app per smartphone ideate dalla stessa. Come Dovunque, con la quale si possono geolocalizzare le tre cabine più vicine per stampare le foto da telefono e tablet.
Per celebrare la ricorrenza ha ingaggiato Pininfarina per un restyling delle macchinette: i nuovi modelli sostituiranno e amplieranno gradualmente quelli già presenti sul territorio. L’azienda dei Castelli Romani, che oggi dà lavoro a 500 dipendenti e 200 tecnici manutentori, celebra così l’anniversario di un’invenzione che ha certamente anticipato i tempi.