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ATAC E I TORNELLI
25 Giugno 2018
Il bus con i tornelli, l’unico in dotazione ad Atac, gira. Dopo la linea 669 e la linea 51 (la settimana scorsa), l’esperimento si sposta da lunedì sulla linea 62 che da Tiburtina porta alla stazione San Pietro. Una scelta che cade su linee sempre più affollate, per “stressare” l’esperimento. Un esperimento che, lo ricordiamo, riguarda un un’unica vettura la 8185, che l’azienda sta utilizzando su diversi percorsi. Così dopo l’undicesimo municipio e la più centrale linea 51, tocca ora alla linea 62 che attraversa Roma servendo anche tantissimi turisti. La vettura però, lo ribadiamo, è unica e quindi per i curiosi trovarla sarà un po’ come una lotteria.
Ad annunciare lo spostamento dell’esperimento è Linda Meleo, assessora ai trasporti. “Migliorare il trasporto pubblico locale significa anche puntare su piccoli interventi, utili a contrastare l’evasione tariffaria”, esordisce su facebook. “Da lunedì prossimo la sperimentazione del tornello sull’autobus passa sulla linea 62. Dalla Stazione Tiburtina fino al Lungotevere Sassia, un percorso con grande affluenza per verificare la risposta dell’utenza. In sintesi grazie a questa novità, introdotta da Atac, chi non ha il biglietto non può salire a bordo. Questo significa controlli intensificati e costanti”.
La sperimentazione prevede anche la presenza di due operatori a bordo incaricati di seguire la sperimentazione: uno all’ingresso e uno alla porta anteriore. Entrambi con lo scopo di veicolare gli utenti sulla porta d’ingresso, mostrare le funzionalità del tornello e controllare che chi sale a bordo nel mezzo abbia con sè il titolo di viaggio. Biglietti che, su queste vetture, come estrema ipotesi, possono essere venduti anche a bordo.
Se sul 669, per la marginalità della linea e per il poco affollamento della stessa, i disagi sono stati pochi, sulla linea 51 in centro invece non sono mancate le anomalie. I tempi di “imbarco” per forza di cose più dilatati hanno scatenato spesso proteste. “Non sono mancate”, riferisce il blogger Andrea Tortorelli, “situazioni in cui la vettura che seguiva per la lentezza della 8185 è stata costretta a superarla. I tempi alla fermata si dilatano perché la gente non è abituata e questo rallenta i tempi di carico della stessa”.
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