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A Testaccio nasce la “Città delle arti”

testaccio

Il complesso progettato da Gioacchino Ersoch alla fine del XIX secolo, l’ex mattatoio di Testaccio, si avvia a cambiare pelle. Lo scorso 20 ottobre l’assemblea capitolina ha infatti approvato la concessione ventennale di altri 40 ettari all’Accademia delle Belle Arti. Così facendo la struttura si avvia a completare quell’opera di rigenerazione urbana destinata a trasformare il sito in una “Città delle arti”.

L’Accademia delle Belle Arti già dal 2011 è ospite all’interno del complesso progettato de Ersoch. Dieci anni fa aveva trasformato due ex recinti in aule per i propri studenti. Ora, grazie alle ultime concessioni di Roma Capitale, oltre a quegli spazi ha ottenuto anche i fienili e le stalle. E, non meno importante, ha ricevuto in concessione anche il Panottico. Si tratta dell’edificio ottagonale che in passato veniva impiegato come centrale di controllo del mattatoio a cui verrà assegnato il compito di serbare la memoria di quegli spazi. Ma anche di fornire informazioni sul futuro della nuova città delle arti.

I cantieri a Testaccio, già partiti per il restauro e la sistemazione di due ex fienili e delle stalle, sono stati visitati nella mattinata del 16 novembre da una delegazione composta dal Sindaco, dall’assessore capitolino al patrimonio Tobia Zevi e dal presidente della commissione patrimonio Yuri Trombetti.  “La concessione all’Accademia di Belle Arti di importanti spazi dell’ex Mattatoio di Testaccio per attività di alta formazione artistica e culturale è un tassello fondamentale del progetto che vedrà nascere in questo luogo storico per Roma una vera ‘Città delle arti’, dove creatività, innovazione, arte e cultura si intrecceranno nel segno della partecipazione e dell’inclusione” ha commentato Gualtieri.

Una grande operazione di rigenerazione urbana iniziata 10 anni fa.

Più che a una Città delle arti, penso – parafrasando Platone – a questo luogo come a una Repubblica delle arti, un modello di comunità regolato dal sapere, dalla ricerca e dalla sensibilità creativa – ha commentato Cecilia Casorati, la direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Roma –  Il Panottico può, in questo senso, diventare l’emblema dell’Ex-Mattatoio, il centro che raccoglie lo spirito del presente e la memoria di questo luogo in cui per decenni si è lavorato per fornire nutrimento alla gente. La trasformazione è proprio questa: il nutrimento cambia e diventa cibo per la mente e investimento per un futuro migliore”.

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